Meditazione sulla gioia

Ep. 105 Meditazione sulla gioia

Meditazione sulla gioia, la felicità che è spinta importante alla purificazione spirituale e al lasciar andare, motore di cambiamento.

A guardare le pubblicità, sembra che vivere con gioia sia uno degli obiettivi della nostra epoca! A tutti è capitato di vivere momenti di felicità e di gioia, ma sembra che questo avvenga solo in occasioni speciali e, quando avviene, spesso sia venato da una vena di melanconia, già con il pensiero a quando la gioia non ci sarà più.

Questa meditazione sulla gioia va a toccare un aspetto importante della pratica: la gioia è un aspetto importante da perseguire, è la porta agli stati di assorbimento profondi, i jhāna. E un altro aspetto interessante: la gioia non dipende dalle condizioni a contorno, ma può essere coltivata. Ma come fare?

Meditazione sulla gioia

Questa meditazione sulla gioia è stata insegnata da Tsoknyi Rinpoche e riportata da Scott Tusa.

  1. Iniziamo sedendoci in una posizione comoda ma attenta, possibilmente con la schiena ben dritta.
  2. Continuiamo esplorando il corpo, partendo dalla cima della testa fino alla pianta dei piedi, osservando in ogni parte del corpo le sensazioni che arrivano, senza volerle cambiare, ma aprendoci con curiosità alle sensazioni corporee e ai pensieri presenti. Usiamo per questo una gentile consapevolezza.
  3. Potrebbe emergere una sensazione o un’emozione spiacevole. Permettiamogli di essere riconosciuta, di incontrarla, lasciandola nel campo della consapevolezza. Possiamo entrare così in contatto con il mondo interiore delle emozioni e delle sensazioni, osservandole senza giudizio. Potrebbe emergere delle paure incontrando sensazioni di disagio, o voler rimandare il contatto qualora la paura diventa troppo forte.
  4. Diventando consapevoli di una sensazione, non facciamo nulla di speciale. Semplicemente guardiamo com’è, osservando come sorge, permane e poi scompare – senza aggrapparsi, senza rifiutarla.
  5. Avvertendo queste sensazioni spiacevoli, sembra che ci stiamo allontanando dalla gioia. Ma permettendo a queste sensazioni di esistere, di essere riconosciute, diamo dignità alla sofferenza, permettendogli di esistere senza pregiudizi, senza vergogna, affrontandola con compassione e apertura. Stiamo creando uno spazio nel cuore dove poter esistere.
  6. Osservando e portando nel cuore ogni sensazione spiacevole, alla fine possiamo sviluppare la nostra gioia innata. Senza eccitazione, è un senso di soddisfazione, come quando ci si sente felici senza un motivo. E’ un profondo appagamento, come un bambino felice soltanto perché può correre, o perché c’è il sole e lo stiamo vedendo attraverso delle foglie.
  7. Continuiamo la pratica, sviluppando sempre più questa gioia interiore.

Meditazione sulla gioia registrata nel gruppo di meditazione di Terrapura il 26 marzo 2021.

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Photo by Caroline Hernandez on Unsplash

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