Il Buddha ha dato due insegnamenti, due sutta, particolarmente rilevanti per le pratiche meditative. Il primo di questi è il Satipatthana Sutta, i Quattro Fondamenti della Consapevolezza che indica numerose meditazioni sul corpo, le sensazioni, la mente e il Dharma. Il secondo è l’Anapanasati Sutta, Discorso sulla Consapevolezza del Respiro, MN 118, dove il Beato indica una progressione di sedici meditazioni, strutturate in tetradi (blocchi di quattro meditazioni) analoghe a quelli del Satipatthana Sutta.
La meditazione che si propone appartiene alla seconda tetrade, quella sulle sensazioni, e in particolare la prima meditazione, rivolta alla gioia. Queste meditazioni è opportuno ripercorrerle dall’inizio, e così avremo questi cinque passi, come riportati nel sutta:
1. Inspirando un lungo respiro, egli sa, “Io inspiro un lungo respiro”; espirando un lungo respiro, egli sa, “Io espiro un lungo respiro”.
2 Inspirando un breve respiro, egli sa, “Io inspiro un breve respiro”; espirando un breve respiro, egli sa, “Io espiro un breve respiro”.
3. “Sperimentando l’intero corpo io inspirerò”, così egli si esercita; “Sperimentando l’intero corpo io espirerò”, così egli si esercita.
4. “Calmando le formazioni corporee io inspirerò”, così egli si esercita; “Calmando le formazioni corporee io espirerò”, così egli si esercita.
5. “Sperimentando la gioia (l’estasi) io inspirerò (espirerò)”, così egli si esercita.
Anapanasati Sutta
La meditazione segue quindi proprio questa progressione, con l’obiettivo di arrivare a sperimentare e dimorare nella gioia. Questa gioia può essere particolarmente forte o molto tranquilla, non è molto importante, ma è parte della nostra pratica toccare lo stato di tranquillità, di pace, di felicità che la contraddistingue.
Anche la gioia è uno stato mentale impermanente, non soggetto a durare, ma è uno dei motori che ci rinforza nella pratica, nella fiducia (saddha in Pāli) negli insegnamenti del Buddha e ci far stare bene.
Meditazione sul respiro e trovare la gioia
- Iniziamo la meditazione portando l’attenzione sul respiro. Durante tutta la meditazione il questa attenzione sul respiro sarà sempre presente; qualora la perdessimo, gentilmente ritorniamo a percepire il respiro.
- Facciamo ora intenzionalmente dei respiri lunghi. Osserviamo l’effetto di questi respiri lunghi sul corpo e sulla mente.
- Facciamo ora intenzionalmente dei respiri brevi. Osserviamo l’effetto di questi respiri brevi sul corpo e sulla mente.
- Permettiamo ora al nostro respiro di essere naturale. Portiamo l’attenzione percependo se stiamo facendo respiri lunghi o brevi.
- Seguiamo l’intero percorso del respiro, sperimentando come si dispiega nel nostro corpo: se si solleva o abbassa il torace e l’addome, dove lo sentiamo meglio, l’effetto sul resto del corpo.
- Portiamo ora l’attenzione sul punto dove percepiamo meglio il respiro. Manteniamo l’attenzione soltanto su quel punto, percependolo nella sua dimensione di luminosità e morbidezza.
- Sentiamo come il corpo e la mente si riposano, si rilassano.
- Cerchiamo ora nel corpo un punto dove ci sentiamo molto bene, dove sentiamo che c’è un seme di tranquillità, pace e gioia. Sempre seguendo il respiro, portiamo l’attenzione su quel punto.
- Permettiamo ora a quel punto di gioia di espandersi. Ogni respiro che entra, riempiendoci di energia, porta energia a quel punto. Ogni respiro che esce permette a quel punto di espandersi, fino a riempire di gioia tutto il corpo, tutta la mente.
- Continuiamo a meditare in questo modo, ripieni di gioia!
Meditazione sul respiro e trovare la gioia registrata nel gruppo di meditazione di Terrapura il 2 aprile 2021.
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