Il cuore dell’insegnamento del Buddha, così completo ed anche così complesso, come possiamo descriverlo in breve? Lo fa lui stesso in questi versi giustamente molto famosi del Dhammapada:
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Smetti di fare il male
coltiva il bene
purifica il cuore.
E’ questa la Via
del Risvegliato.
Dhammapada, traduzione di Ajahn Munindo
Comprendere questi versi può essere fatto per via intuitiva, ma c’è il rischio di confondere i termini. Il concetto di “male” e “bene” come lo intendiamo in Occidente è piuttosto lontano dalla tradizione indiana dell’epoca del Buddha e ancora più lontano è da come lui intendeva quei termini. Il Buddha infatti non si esprime in termini di “male” e “bene” ma di “appropriato” o “salutare” e nei suoi opposti di “inappropriato” e “non salutare”.
I Cinque Precetti
In particolare smettere di fare il male fa riferimento ai cinque precetti della pratica morale, che sono tutti in forma negativa, di rinuncia, ovvero di:
- astenersi dall’uccidere o dal nuocere agli esseri viventi;
- astenersi dal rubare;
- astenersi dall’erronea condotta sessuale;
- astenersi dall’uso di un eloquio volgare o offensivo e dal mentire;
- astenersi dall’alcool o dalle sostanze che alterano la lucidità mentale.
Con questa forma di rinuncia, poniamo la nostra vita su un binario di appropriatezza che difende noi stessi e gli altri con cui entriamo in contatto. Stiamo rinunciando a qualcosa, ma allora cosa dovremmo coltivare?
I Quattro Incommensurabili
Vi sono quattro stati mentali così salutari, così ampi e spaziosi che vengono definiti i Quattro Incommensurabili, o Brahmavihara, le dimore divine. Quali sono? Sono:
- gentilezza amorevole (metta)
- compassione (karuna)
- gioia compartecipe (mudita)
- equanimità (upekkha)
Praticandoli, possiamo far crescere il cuore, la capacità di entrare in sintonia profonda con gli altri e noi stessi, dimorando nello stato mentale sereno della perfetta accettazione dell’equanimità.
Purificare la mente
Possiamo così arrivare a purificare la mente e il cuore, sviluppando la saggezza (pañña), la comprensione del mondo così come è, sviluppando la comprensione del Dharma.
Questi tre aspetti rimandano ai tre pilastri dell’Ottuplice Sentiero: moralità, meditazione di unificazione e saggezza: sila, samadhi e pañña. Non possiamo svilupparne uno se non sviluppando anche gli altri due, in modo organico e completo. Così possiamo prendere l’insegnamento dato da questi versi, che sono il cuore dell’insegnamento del Buddha, comprenderlo appieno ed usarlo come mappa per il nostro cammino spirituale.
Riflessioni di Dharma registrate nel gruppo di meditazione il 27 novembre 2020.
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