
Questa meditazione sui quattro elementi del corpo e il vuoto è ripresa dai quattro fondamenti fondamenti della consapevolezza, descritti nel Satipatthana Sutta (Majjhima Nikaya 10).
Si può ascoltare e vedere questa meditazione guidata anche su YouTube, sul canale di Terrapura:
I quattro fondamenti oggetto della consapevolezza sono il corpo, le sensazioni, la coscienza (la mente), le formazioni mentali (i dhamma). In questo caso si prende spunto dal corpo per arrivare a riconoscere uno dei Tre Sigilli del Dhamma, la non esistenza di un sé permanente, in lingua Pāli chiama anatta, non-sé.
Riconoscere l’assenza del sé è come riconoscere l’essere vuoti del sé, essere vuoti di una realtà unica indipendente. Questo vuoto (suññatā in Pāli, Śūnyatā in Sanscrito) è però particolarmente caldo e pieno, perché ci permette invece di riconoscere la totale inderdipendenza dei fenomeni, e quindi andare anche oltre di essa.
Il Buddha stesso risponde ad una domanda del Ven. Ananda sul significato del vuoto:
«Si dice che il mondo è vuoto, il mondo è vuoto, Signore. Sotto quale aspetto si dice che il mondo è vuoto? “Il Buddha rispose:
Suñña Sutta, SN 35.85
“Nella misura in cui è vuoto di un sé o di qualsiasi cosa che lo riguardi: così si dice, Ānanda, che il mondo è vuoto.»
Commenta Thanissaro Bhikku:
Il vuoto è un modo di percezione, un modo di vedere l’esperienza. Non aggiunge nulla e nulla toglie ai dati grezzi di eventi fisici e mentali. Si possono guardare gli eventi nella mente e nei sensi senza pensare se c’è qualcosa dietro di loro. Questa modalità è chiamata vuoto perché è vuota dei presupposti che di solito aggiungiamo all’esperienza per darle un senso: le storie e le visioni del mondo che modelliamo per spiegare chi siamo e il mondo in cui viviamo. Sebbene queste storie e visioni abbiano i loro usi , il Buddha ha scoperto che alcune delle domande più astratte che sollevano – della nostra vera identità e della realtà del mondo esterno – distolgono l’attenzione da un’esperienza diretta di come gli eventi si influenzano a vicenda nell’immediato presente. Così si intromettono quando cerchiamo di capire e risolvere il problema della sofferenza.
Thanissaro Bhikkhu, “The Integrity of Emptiness”
Conclude il Buddha:
In verità, o Ananda, tutti coloro, asceti o brahmana, che nel futuro otterranno una stabile dimora nella purissima, suprema vacuità, raggiungeranno e dimorranno proprio in questa purissima e suprema vacuità. […] Perciò, o Ānanda, voi vi dovete esercitare così: “Io otterrò una stabile dimora nella purissima, suprema vacuità»
Culasuññata Sutta (Piccolo discorso sulla Vacuità). Majjhima-nikāya, 121.
Meditare sulla vacuità, su suññatā, sembra davvero una buona strada verso il traguardo ultimo dell’illuminazione e comunque verso il traguardo di una maggiore serenità in questa vita!
Meditazione sui quattro elementi del corpo e il vuoto
Questa meditazione è ripresa liberamente da una meditazione proposta dal Ven. Bhikkhu Analayo e disponibile, insieme ad altre, sul sito dell’Āgama Research Group in diverse lingue, incluso l’italiano. Esprimo qui gratitudine al Ven. Bhikkhu Analayo per aver condiviso questa bella meditazione.
I passi della meditazione
La meditazione è basata sulla scansione del corpo, l’osservazione dei quattro elementi di terra, aria, fuoco e vento e sul riconoscimento del vuoto in essi.
- Si inizia con la scansione delle parti del corpo, iniziando dalla cima della testa e progressivamente scendendo sugli occhi, la bocca, il collo fino ai piedi
- Si riprende la scansione del corpo osservando nelle diverse parti l’elemento terra, ovvero la solidità, la durezza; più facile da riconoscere nello scheletro, è comunque presente in tutte le parti del corpo. Tutto il corpo è pervaso dall’elemento terra, l’elemento terra interno è lo stesso elemento terra esterno, senza alcuna reale differenza. Questo elemento terra non è qualcosa che possiamo possedere o controllare. E’ vuoto, vuoto di un sé.
- Si riprende la scansione del corpo osservando nelle diverse parti l’elemento acqua, ovvero l’umidità, la coesione; più facile da riconoscere nel sangue, nella saliva, è comunque presente in tutte le parti del corpo. Tutto il corpo è pervaso dall’elemento acqua, l’elemento acqua interno è lo stesso elemento acqua esterno, senza alcuna reale differenza. Questo elemento acqua non è qualcosa che possiamo possedere o controllare. E’ vuoto, vuoto di un sé.
- Si riprende la scansione del corpo osservando nelle diverse parti l’elemento fuoco, ovvero il calore, la temperatura; più facile da riconoscere nel calore corporeo, è comunque presente in tutte le parti del corpo. Tutto il corpo è pervaso dall’elemento fuoco, l’elemento fuoco interno è lo stesso elemento fuoco esterno, senza alcuna reale differenza. Questo elemento fuoco non è qualcosa che possiamo possedere o controllare. E’ vuoto, vuoto di un sé.
- Si riprende la scansione del corpo osservando nelle diverse parti l’elemento vento (o aria), ovvero il movimento, l’oscillazione, la liberazione; più facile da riconoscere nella respirazione, è comunque presente in tutte le parti del corpo. Tutto il corpo è pervaso dall’elemento vento, l’elemento vento interno è lo stesso elemento vento esterno, senza alcuna reale differenza. Questo elemento vento non è qualcosa che possiamo possedere o controllare. E’ vuoto, vuoto di un sé.
- Alla fine possiamo riconoscere che il corpo, costituito da una combinazione di terra, acqua, fuoco e vento, è un corpo vuoto, vuoto di un sé.
- Infatti il corpo è dipendente da elementi provenienti dall’esterno: la terra dipende dal cibo, l’acqua dipende dalle bevande, il fuoco dal vestiario e il riscaldamento, il vento dalla respirazione.
- Possiamo quindi dimorare in questo vuoto, riconoscendo anche il vuoto dei fenomeni mentali.
Meditazione guidata registrata nel gruppo di meditazione il 22 gennaio 2021.
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