All’ingresso una porta che sbatte
Nella testa la scia di farfalle vivaci
E falene lente e scure che volano nel sonno
Poi basta un respiro
E poi un altro
E un sorriso
Rintocchi leggeri del corpo sdraiato
E si torna a sé
Alla propria casa
Chiudendo con grazia la porta
Quella porta che da ora
Sarà aperta, per sempre